«NON VOTATE VENDOLA, È GAY» . BUFERA SULL’IMAM A MILANO

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Endless87
view post Posted on 10/5/2011, 20:11




«NON VOTATE VENDOLA, È GAY» . BUFERA SULL’IMAM A MILANO
Pronta la risposta di Davide Piccardo, musulmano, canididato di Sel al comune di Milano: “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico: i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni”
da La Repubblica



La fatwa dell´imam di Segrate "Non votate Sel, Vendola è gay"

Boeri: omofobia inaccettabile. Critiche dagli stessi musulmani

Abu Shwaima: scegliete pure la sinistra ma non quel partito La replica: no a tutti i fondamentalismi

SIMONE BIANCHIN

Le altre comunità islamiche criticano le parole del leader della moschea di Segrate

Niente voti a Sinistra ecologia e libertà, perché il suo leader è gay. È una vera e propria "fatwa" quella pronunciata ieri da Ali Abu Shwaima, imam di Segrate, contro il partito di Nichi Vendola e di Giuliano Pisapia: «I musulmani milanesi non devono votare i candidati della lista di Sel perché il suo leader Vendola, in quanto omosessuale, ha una condotta che non va d´accordo con l´etica islamica. Scegliete la sinistra se volete ma votare Sel sarebbe peccato». Un monito che ha provocato reazioni, contestazioni e critiche, anche dall´Unione delle Comunità islamiche in Italia che ha subito isolato la posizione dell´imam: «Noi sosteniamo, sia a sinistra che a destra, tutti i candidati che dimostrano di essere sensibili ai nostri problemi».
Nichi Vendola ha risposto alle frasi del religioso con una nota diramata dalla segreteria nazionale di Sel: «È evidente l´arretramento culturale sui temi dei diritti civili e del rapporto tra religioni. Da una parte Giovanardi e Borghezio, dall´altra l´imam di Segrate, non fanno fare un passo in più al rispetto reciproco, alla civiltà nei rapporti tra mondi troppo spesso divisi da pregiudizi e da ottusità. Confidiamo in una risposta matura degli elettori a queste ennesime sciocchezze». Per Stefano Boeri, capolista del Pd, quelle dell´imam «sono affermazioni che fanno del male alla comunità islamica. L´Italia è un Paese dove qualsiasi forma di omofobia è inaccettabile». Nella lista di Sel a sostegno di Pisapia ci sono tre musulmani candidati al consiglio comunale: Davide Piccardo (figlio di Hamza Roberto Piccardo, che nel 2006 venne indagato per la pubblicazione di manifesti anti-Israele), Paolo Abdullah Gonzaga e Omar el-Sayed; l´imam di Segrate ha chiesto ai suoi fedeli di non votare nemmeno per loro. Il commento di Davide Piccardo è amaro: «La mia comunità non può rimanere in questo stato di arretratezza culturale». La lista Sel, fa sapere il coordinatore provinciale Daniele Farina, «abbraccia con fierezza il suo presidente Nichi Vendola e tutti i suoi candidati». «Quello che dovrebbe interessare a un imam - dice uno di loro, Maurizio Guagnetti - è che vinca una coalizione che tutela la libertà di culto, oltre a tutte le altre libertà calpestate da questa amministrazione».
Il centrodestra rimane pressoché silente: poche parole solo da Souad Sbai, deputata del Pdl: «È un estremista chi discrimina i gay, i musulmani possono candidarsi con chi vogliono». Per la Lega Nord parla il presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni: «Mai avrei pensato di dover dare la solidarietà a Vendola e alla sua lista. Mi dispiace per quello che è successo, ma quando si fanno le liste con persone legate all´estremismo religioso il risultato è questo. Gli imam non pensano al bene dei cittadini ma alla loro sessualità».

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da Corriere della Sera



«Non votate Vendola, è gay» . Bufera sull’imam a Milano

MILANO — Sabato pomeriggio, riunione nei locali della moschea di Segrate, alle porte di Milano. Le prossime elezioni amministrative sono uno dei temi di discussione e il «padrone di casa» , Ali Abu Shwaima, affronta il tema parlando dell’etica islamica, spiegando che, nel decidere a chi dare il proprio voto, «i musulmani milanesi dovrebbero tener presente la condotta di vita dei candidati e la consonanza con i princìpi dell’islam» . L’agenzia Adnkronos International, nel dare conto dell’incontro, riporta una frase con un riferimento specifico: «I musulmani di Milano non devono votare i candidati della lista di Sinistra, Ecologia e Libertà perché il suo leader, Nichi Vendola, in quanto omosessuale, ha una condotta non in accordo con l’etica islamica» . Al Corriere, nel pomeriggio, Shwaima assicura di non aver parlato «né di una specifica parte politica, né di particolari candidati» . In poche ore si moltiplicano però le critiche e le polemiche. Le posizioni più dure sono proprio di Sel e di altri rappresentanti della comunità musulmana. Al centro della discussione finisce Davide Piccardo, figlio di Hamza, fondatore e storico rappresentante dell’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii). Davide è nato nel 1982; ha studiato e lavorato tra Francia, Egitto e Colombia; nel 2010 è ritornato a Milano per poi candidarsi con la lista di Vendola al consiglio comunale. Qualche giorno fa ha creato un po’ di scompiglio davanti al Tribunale per gli insulti rivolti a Silvio Berlusconi. «Trovo scorretto — spiega Davide Piccardo — che l’imam di Segrate emetta una sorta di fatwa nei nostri confronti. Ritengo che la mia comunità non possa rimanere in questo stato di arretratezza culturale» . Shwaima è una personalità di altrettanto storico rilievo: fu lui a fondare, nel 1988, la mosche di Segrate, la prima con cupola e minareto costruita in Italia nell’epoca moderna. Cerca di smorzare le polemiche: «Ho fatto solo un discorso generale. Come dire: se una persona ha rapinato una banca, non la voto» . L’imam ammette però che anche l’omosessualità rientra tra gli elementi da «tenere in considerazione» . Il direttore del centro islamico di Monza e membro dell’Ucoii, Fouad Selim, prende subito le distanze: «Sosteniamo chi dimostra sensibilità per la nostra causa. Quella di Ali Abu Shwaima è una posizione isolata. La sua fatwa non vale» . Critiche durissime dalle organizzazioni gay e dalla lista di Vendola. Daniele Farina, coordinatore milanese di Sinistra, Ecologia e Libertà, spiega che «Sel abbraccia con fierezza il suo presidente, tutti i suoi candidati e con loro Davide Piccardo, che è portatore oggi di un’idea maggioritaria e di futuro contro certi fondamentalismi che provengono dal mondo delle religioni, musulmana quanto cattolica, o della politica» . G. San.


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da Il Giornale

L'imam di Segrate ai musulmani: “Non votate per Sel: Vendola è gay”

Pronta la risposta di Davide Piccardo, musulmano, canididato di Sel al comune di Milano: “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico: i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni”

“Non votate per Sinistra, Ecologia e Libertà, perché la condotta del suo leader, Nichi Vendola, non rispecchia i valori dell’Islam”. Cosa vuol dire? L’Imam di Segrate, Ali Abu Shwaima, invita i musulmani a non votare per i candidati in lista con SEL perché, in poche parole, Vendola è omosessuale. Pronta la risposta di Davide Piccardo, giovane candidato musulmano al comune di Milano: “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi, perché i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli”.

Secondo diverse scuole di pensiero islamiche, l'imam di Segrate non ha i titoli per lanciare una fatwa di questo genere. Quando il capo musulmano del paesino alle porte di Milano dice che il governatore della Puglia “non rispecchia i valori dell'Islam” intende condannare la sua omosessualità. Ma Davide Piccardo, figlio dell’ex presidente dell’Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia) Hamza Roberto Piccardo, non ci sta: non vuole accettare questa interpretazione integralista dell'Islam. “Ritengo che la mia comunità non possa rimanere in questo stato di arretratezza culturale, ma debba andare avanti per garantire i diritti di tutti”.

L'imam di Segrate non è nuovo a questi attacchi politici: nel 2006 lanciò una specie di fatwa contro la parlamentare dell’allora An Daniela Santanché. Contro il giovane candidato musulmano si sono levati parecchi scudi, anche da parte di esponenti della comunità islamica. “Quella di Abu Shwaima - ha concluso Davide Piccardo - è una presa di posizione isolata all’interno della comunità islamica milanese, molte altre moschee sono invece al mio fianco e mi hanno già espresso solidarietà”.

La polemica è scoppiata al congresso delle donne musulmane in Italia, che però hanno ribadito la loro vicinanza a Piccardo. A sostegno del giovane candidato, inoltre, ha parlato anche Abu Bakr Guedduouda, presidente del centro islamico di Sesto San Giovanni e membro del direttivo di quello di Milano. Anche Fouad Selim, direttore del centro islamico di Monza, ha espresso “disagio” per le parole di Shwaima, ne ha ribadito “l’isolamento” e, soprattutto, ha confermato che la “fatwa non vale”.

Anche Daniele Farina, coordinatore provinciale milanese di Sinistra Ecologia Libertà, replica alle dichiarazioni dell’imam di Segrate : “SEL conferma la propria natura come laboratorio in cui diverse fedi religiose, generi, orientamenti trovano accoglienza, cercano sintesi e lavorano insieme per una Milano e un’Italia migliore”.

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da Adnkronos

Milano, da imam 'fatwa' contro Sel: votarli è peccato perché Vendola è gay. È polemica


Milano - (Adnkronos/Aki) - Ali Abu Shwaima: ''Giusto votare a sinistra ma Sinistra ecologia e libertà non è la componente più consona''. Presa di distanza dalla comunità musulmana. Ucoii: ''E' una posizione isolata, noi appoggiamo tutti i candidati che dimostrano sensibilità ai nostri problemi''. Piccardo: ''La mia comunità non può rimanere in questo stato di arretratezza culturale''

"I musulmani di Milano non devono votare i candidati della lista di Sinistra Ecologia e Libertà perché il suo leader, Nichi Vendola, in quanto omosessuale ha una condotta che non va d'accordo con l'etica islamica". E' il monito lanciato ai fedeli milanesi dall'Imam della moschea di Segrate, Ali Abu Shwaima, in vista delle elezioni amministrative che vedono come candidato sindaco del centrosinistra proprio un uomo di Sel, Giuliano Pisapia.

L'imam della seconda moschea italiana per importanza dopo quella di Roma, spiega ad Aki, Adnkronos International che "in una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi tra fedeli a Milano ho spiegato che ritengo sia giusto votare a sinistra perché è lì che troviamo posizioni più vicine ai nostri ideali. Ho però aggiunto che a sinistra ci sono diverse componenti, e certamente quella di Sel, dove sono candidati alcuni musulmani, non è la più consona".


L'imam chiarisce di non chiedere ''ai fedeli di essere contro gli omosessuali, ma nemmeno di dare loro la propria preferenza nella cabina elettorale. Vendola vive in una società che non è musulmana, quindi può fare quello che vuole, ma io mi trovo in difficoltà a votare una persona così. Per questo ho chiesto ai musulmani milanesi di non votare nemmeno Davide Piccardo e gli altri candidati di Sel".


"Come Imam vi dico che è un peccato dare il voto a questo candidato. Votate pure a sinistra ma non quella lista". Si calcola che siano circa 100mila i musulmani aventi diritto al voto a Milano. Per questo la lista di Sel ha candidato per il Comune, oltre a Piccardo, anche Paolo Abdullah Gonzaga per il consiglio di zona 2 e Omar el-Sayed per il consiglio di zona 9.


A prendere le distanze dall'imam sono però diversi musulmani. Per il segretario della moschea milanese di Cascina Gobba, Abu Bakr Geddouda. "Ritengo sia sbagliata la posizione assunta dall'imam di Segrate, Ali Abu Shwaima, nei confronti di Davide Piccardo e dei candidati di Sinistra Ecologia e Libertà".


"Noi non possiamo giudicare i candidati per la loro vita privata - spiega - ma valutiamo i loro programmi, perché abbiamo tante cose che ci interessano e dobbiamo far capire a tutti che noi immigrati di seconda generazione siamo cittadini italiani a tutti gli effetti". Per questo Geddouda, che fa parte anche dell'Alleanza islamica in Italia, chiede ai fedeli di "pensare come sia necessario il cambiamento a Milano. Si respira un'aria pesante anche dal punto di vista culturale, abbiamo comprato con le nostre tasche un locale da 6500 metri quadrati e l'amministrazione comunale ci nega ancora oggi il cambiamento di destinazione d'uso per farla diventare una moschea. Sono questi i temi di cui dovremmo discutere".


Sul monito dall'imam interviene lo stesso candidato di Sel Piccardo: "Trovo scorretto da parte dell'imam di Segrate, Ali Abu Shwaima, emettere una sorta di fatwa nei nostri confronti".


"E' improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi - spiega - perché i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli. Inoltre ritengo che la mia comunità non possa rimanere in questo stato di arretratezza culturale, ma debba andare avanti affinché si possano garantire i diritti di tutti". Piccardo precisa inoltre che "quella di Abu Shwaima è una presa di posizione isolata all'interno della comunità milanese, molte altre moschee sono invece al mio fianco e mi hanno già espresso solidarietà".


A confermare che ''quella di Ali Abu Shwaima è una posizione isolata" è anche l'Unione delle Comunità islamiche in Italia che conferma il suo sostegno a ''chi dimostra sensibilità per la nostra causa''. Per questo, sottolinea Fouad Selim, membro del direttivo dell'Ucoii, alle amministrative di Milano sosteniamo Davide Piccardo.


"Noi sosteniamo, sia a sinistra che a destra, tutti i candidati che dimostrano di essere sensibili ai nostri problemi - ha spiegato - io mi sono trovato a disagio sabato scorso quando, partecipando alla riunione in corso proprio nel centro islamico di Segrate, ho dovuto difendere Piccardo e criticare le posizioni dell'imam pur trovandomi ospite a casa sua, nel suo centro. Voglio sottolineare come, nell'ascoltare le sue parole, ho letto espressioni di disagio anche nei volti degli altri fondatori della moschea di Segrate. Va quindi ribadito che la fatwa da lui emessa non vale".

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da L'Avvenire

«Gli islamici non votino perVendola»: è bufera sull’imam di Segrate

MILANO. «I musulmani di Milano non devono votare i candidati della lista di Sinistra ecologia e libertà perché il suo leader, Nichi Vendola, in quanto omosessuale, ha una condotta che non va d’accordo con l’etica islamica». Lo ha detto l’imam della moschea di Segrate, in provincia di Milano, Ali Abu Shwaima. Subito è scoppiata la polemica, ma l’imam della seconda moschea per importanza in Italia, dopo quella di Roma, ha ribadito che l’indicazione di voto è «a sinistra perché è lì che troviamo posizioni più vicine ai nostri ideali».Tuttavia, ha ripetuto, la «condotta del leader di Sel contrasta con l’etica islamica e noi non possiamo condividere il loro comportamento».
 
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